Bret Easton Ellis – Le schegge

L’autore di American Psycho è tornato il libreria con un romanzo dopo una lunghissima pausa. Oltre 700 pagine di puro edonismo californiano anni 80, tra party in piscina, erotismo omosessuale, autoerotismo, camicie Polo Ralph Lauren, occhiali Wayfarer, sale cinematografiche e la musica del tempo.

In perfetto stile Ellis, il contraltare di queste immagini solari, rassicuranti, patinate e goderecce è l’animo umano intriso di vanità, cattiveria, violenza, sangue, orrore e fatuità dei valori messi in campo dagli eroi dei suoi libri: la vacua e poco innocente gioventù (molto) benestante di Los Angeles. In Le schegge il ritratto degli studenti dell’ultimo anno di High School è meno feroce rispetto agli altri romanzi di Ellis, tuttavia essi vivono in un contesto di difficile collocazione ed accettazione da parte del lettore che non è cresciuto in una ricca famiglia di Hollywood o Bel Air.

Ellis tocca tutti i temi che lo hanno reso uno degli autori più amati e popolari a cavallo del millennio, uno scrittore capace di imporre il proprio stile oltre che i temi già citati. Lo scrittore americano continua ad essere il principale narratore dell’epoca in cui era adolescente e studente universitario (gli anni 80, appunto), riuscendo a dimostrare ancora una volta di averne colto gli aspetti estetici e le contraddizioni etiche.

L’espediente letterario che rende Le schegge particolarmente interessante è il mock-novel, dove Ellis imposta la narrazione con uno stile diaristico in cui vero, verosimile e invenzione non hanno confini netti.