Colombo Bruzzo Mignacco Suarez – Mister No. C’era una volta a New York

 

Dalla quarta di copertina

Personaggio intrigante e complesso, forse il più moderno tra quelli nati dalla penna di Guido Nolitta / Sergio Bonelli, Mister No, prima del suo “esilio” amazzonico, ha avuto una vita complicata e drammatica, che spesso fa capolino negli albi a lui dedicati. Questo volume illustra proprio un pezzo di quel passato, raccontando l’adolescenza di Jerry Drake nella Manhattan del 1936, piccolo scavezzacollo pericolosamente affascinato dal mondo della malavita. Un’avventura dal taglio cinematografico che ci restituisce in pieno le atmosfere violente e malinconiche della New York della Grande Depressione.

Roland Lazenby – Showboat, la vita di Kobe Bryant

Dalla quarta di copertina.

Quando il figlio di Tellybean Bryant arrivò nella Nba, a diciott’anni, molti pensavano che fosse ancora immaturo, se non addirittura un bluff: un ragazzino viziato che voleva scimmiottare Jordan e usurparne lo scettro. Per qualcuno invece era l’erede designato. Nei playoff, nel momento più atteso, quel ragazzino scagliò quattro tiri maldestri e trascinò i suoi Lakers nel baratro. Fu il primo esame dell’educazione cestistica di Kobe Bryant, e da allora le critiche non 10 avrebbero più abbandonato. Dicevano che tirava troppo, che non giocava per la squadra, che era un «corpo estraneo». Eppure Bryant ha saputo costruirsi una carriera stellare, giocando ventanni con la stessa maglia, segnando 81 punti in una sola partita, vincendo cinque anelli e due ori olimpici. E col tempo ha dimostrato di essere «l’agonista più compulsivo nella storia del basket», disposto a fare il vuoto attorno a sé pur di conquistare il trono della Nba. Con la consueta eleganza, intrecciando statistiche, cronache sportive e interviste, Roland Lazenby ci offre un nuovo ritratto in chiaroscuro di un campione unico, raccontandoci le prodezze sul campo e gli enigmi dell’uomo: i conflitti con i genitori, il rapporto con la moglie («la nuova Yoko»), le accuse di violenza sessuale. Senza mai dimenticare la saga dei Lakers e le lotte per il potere tra Bryant e Shaquille O’Neal, che chiamava il rivale «Showboat» per irridere le sue smanie di protagonismo. Kobe preferiva «Black Mamba», come il rettile feroce di Kill Bill.

Mariarosa Mancuso – Nuovo cinema Mancuso

 

La penna di Mariarosa Mancuso è affilata come un fioretto e potente come una sciabola. Non solo stroncature divertenti e critiche sagaci, dalle recensione dell’autrice emergono anche idee su come dovrebbe essere girato un film per risultare credibile e/o divertente senza la retorica di recensioni di una critica ideologica. Un buon film è un buon film sempre, nella saletta del centro città come nel multisala al centro commerciale. Perchè al cinema non si dovrebbe andare solo di sabato o solo a Natale.

Il libro presenta recensioni di film di circa dieci anni fa, intervallati dagli articoli della rubrica “Pop corn” che la Mancuso tiene su “Il Foglio”.

Imperdibile, fosse solo per lo stile di scrittura.

Elena Ferrante – L’amica geniale

Dalla quarta di copertina.

L’amica geniale di Elena Ferrante comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L’autrice scava intanto nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati…

Bernard Malamud – Il commesso

Dalla quarta di copertina.

Pubblicato negli Stati Uniti nel 1957, “Il commesso” è considerato da molti il capolavoro di Bernard Malamud. La storia è quella di Morris Bober, umile commerciante ebreo che nel cuore di Manhattan conduce una vita misera e consumata dagli anni, e di Frank Alpine, un ladruncolo di origini italiane, deciso a riscattarsi e diventare un uomo onesto e degno di stima, aiutando Morris al negozio. Tuttavia il giovane Frank non resisterebbe dietro al bancone, sempre più assediato dalla concorrenza, se non si innamorasse di Helen, la figlia di Morris. La vicenda è intrecciata intorno alle emozioni, ai segreti, al destino di queste tre esistenze. Il ritmo quasi ipnotico della narrazione, la capacità di attenzione al dettaglio, lo stile limpido e ironico regalano al romanzo quell’atmosfera inconfondibile, a metà fra il tragico e il comico, che rende affascinante la narrativa di Malamud.