Osvaldo Soriano – Artisti, pazzi e criminali

Presentazione editoriale della casa editrice Sur.

Il duo comico formato da Laurel e Hardy, il politico Juan Domingo Perón, il compositore Lucio Demare, gli sportivi Obdulio Varela e Sonny Liston, l’imprenditore Johann Suter e l’assassino Carlos Robledo Puch sono solo alcuni degli incredibili nomi che animano le pagine di Artisti, pazzi e criminaliuna selezione degli articoli più iconici di Osvaldo Soriano riuniti in un unico volume dallo stesso autore nel 1983. Sedici brani in cui i protagonisti emergono dalle pagine come delle figure moderne e umanissime – spesso tragiche e contraddittorie – il cui successo è divenuto tristemente sinonimo di violenza, solitudine e rovina.

Senza rinunciare all’immancabile ironia e allo spirito critico che sempre lo contraddistingue, Osvaldo Soriano ci accompagna in un viaggio che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera. E, affiancando alle vicende dal respiro internazionale i profili di alcune fra le più famose ed enigmatiche personalità della storia argentina, ci racconta, come nessuno ha saputo fare meglio, le atrocità e gli splendori degli anni Settanta.

Roberto D’Aversa esonerato e l’ipocrisia dei valori dello sport

Il finale di Lecce-Hellas Verona con il faccia a faccia tra l’allenatore del Lecce Roberto D’Aversa e l’attaccante Thomas Henry ha suscitato grande interesse mediatico tra gli sportivi ed è culminata con l’esonero dello stesso allenatore. L’US Lecce si libera del suo tecnico in un momento decisivo della stagione, rischiando di confondere la squadra e di rendere l’ambiente ancora più teso ed instabile.

Il circo mediatico si è levato contro l’allenatore abruzzese: giornalisti, opinionisti, ex arbitri, nasando l’umore generale si sono prontamente lanciati sul cadavere (sportivo) del tecnico, spiegando il come ed il perchè il suo momento di impeto sia censurabile, suggerendo più o meno direttamente che non fosse più adatto al ruolo di guida tecnica del club salentino. E a nulla sono valse le pur comprensibili parole di scusa dell’allenatore, che ha spiegato come fosse andato lì per difendere i propri calciatori dalle provocazione, un atteggiamento che poteva ricordare quelli proposti negli ultimi anni da Josè Mourinho.

Nelle prime ore dopo l’episodio la società leccese aveva preso le distanze dal suo stesso allenatore, rilasciando una nota che di fatto lasciava presagire il successivo esonero. Nella nota troneggiava maestosa l’espressione di condanna del gesto “contrario ai principi ed ai valori dello sport”. Viene da chiedersi quale siano questi valori e principi a cui la società giallorossa fa riferimento, in un contesto calcistico nazionale ed internazionale pieno di contraddizioni, disvalori, mancanza di rispetto del pubblico e genuflessione al denaro.

Il club salentino sotto la presidenza di Saverio Sticchi Damiani ha intrapreso un percorso virtuoso di gestione del patrimonio, dell’aspetto sportivo ed anche dell’immagine: oggi il Lecce è considerato un club solido economicamente, tecnicamente valido e con un’immagine positiva, rispettata e che si rispecchia nella faccia pulita di Sticchi Damiani e nel nome di Lecce citato da tv a livello nazionale.

A livello societario gestire un campionato di calcio di serie A non è solo allestire una rosa o organizzare una conferenza stampa; i delicati equilibri fanno riferimento anche alle aspettative e all’immagine degli sponsor, che evidentemente e forse giustamente non hanno avuto piacere nel veder riproposto centinaia di volte l’allenatore leccese vicino al viso del centravanti veronese.

Il comunicato ufficiale di esonero del club giallorosso si distingue per freddezza e mancanza di empatia con la sua (ex) guida tecnica, con la reiterazione del concetto che la decisione è maturata a seguito dei “fatti avvenuti al termine della gara Lecce – Verona”.

Resta la sensazione che l’esonero sia figlio di una scelta soprattutto di immagine (e di immagini televisive), ineccepibile considerando che il calcio oggi purtroppo è molto più vicino al Grande Fratello che all’odore di fango ed erbetta: il contatto non è violento e non premeditato, è stato un cambio di postura di D’Aversa probabilmente a seguito di uno scambio di paroline non gentili con Henry. Totalmente fuori luogo e tendenzioso appare il paragone con i pugni in faccia che Delio Rossi diede a Ljajic del 2012; un modo per mettere alla gogna il comunque sempre corretto tecnico.

Vedremo se la scelta del club salentino avrà un seguito sportivo positivo per una serie A che nel tacco d’Italia viene giustamente considerata preziosa come un panda.

Vantaggi di viaggiare in treno – Antonio Orejudo

“Vuole che le racconti la mia vita?” A fare questa domanda è lo psichiatra Ángel Sanagustín, e ad ascoltarla l’agente letteraria Helga di ritorno dalla clinica dove ha appena lasciato in cura il marito. La narrazione inizia sulle avventure e peripezie di Martín Urales de Úbeda, un paranoico ex soldato che nei Balcani ha assistito ad abusi e a sevizie, e che oggi vive senza un braccio in una casa nei pressi di Madrid sommersa di rifiuti perchè crede nei complotti della lobby dei netturbini.

Da questo momento il ritmo è incessante e senza pause, simile ad un flusso di coscienza, una fluidità di racconto che tiene il lettore con gli occhi fissi sulla pagina. Una trama labirintica che si riavvolge su sé stessa, senza tuttavia perdersi in contorsionismi indecifrabili, capace di offrire passaggi durissimi a tinte pulp e una buona dose di “arrosto” contenutistico soprattutto a livello psicologico-psichiatrico. La fruizione del libro è immediata, non è fondamentale distinguere la realtà dalla finzione e soprattutto la differenza tra delirio psichiatrico e “normalità”.

Orejudo scrive un romanzo ma le sue pagine potrebbe essere un saggio su cos’è oggi il romanzo postmoderno.

Perchè scopro l’esistenza di questo libro del 2000 solo oggi? Perchè leggo questo romanzo solo nel 2024? Il libro è stato pubblicato in Italia nel 2022 da Alessandro Polidoro Editore, dopo aver avuto un ottimo successo editoriale in Spagna nei decenni precedenti, ed è stato subito amore. Dal romanzo è stato anche tratto un film.