L’orribile pagina di televisione firmata Alfonso Signorini

“Una pagina orribile di televisione”, Alfonso Signorini l’aveva presentata così la puntata del Grande Fratello Vip di Lunedì 3 Ottobre. Ed è stato di parola. Nelle intenzioni del conduttore e dei suoi autori bisognava sistemare la questione Marco Bellavia, il concorrente affetto da disturbi psicologici che aveva abbandonato il programma televisivo in quanto incapace di gestire la sua situazione in diretta televisiva 24 ore al giorno (e come dargli torto?).

Signorini ha condotto una puntata tutta dedicata alla colpevolizzazione e al processo sommario e mediatico (nonostante le continue negazioni in tal senso “non è un processo…ma…”) dei coinquilini di Bellavia, rei di non averlo aiutato e di anzi aver favorito la sua autoesclusione. I filmati mandati in onda, accuratamente selezionati e montati, tenevano fede ad una narrazione preconcetta, dove il branco divorava la pecorella. Tanto che il giornalista Attilio Romita, uno dei pochi inquilini con dimestichezza di giornalismo e di ricostruzioni, ha affermato che un filmato di tre secondi, per quanto oggettivo, non potesse contenere la realtà dei rapporti umani, soprattutto in un caso così complesso.

Niente, il conduttore dai sani principi, amante dei diritti umani e delle questioni nobili ma forse meno degli umani, ha tirato dritto: “il popolo del web è indignato, e anche noi” affermava irritato e marziale.

I personaggi all’interno della casa assistevano mortificati alla colpevolizzazione che stavano subendo in diretta televisiva ed in fascia protetta. “Uno sputtanamento” in piena regola, per citare un film comico degli anni 80.

Indispettito e severo, il conduttore Signorini (con gli autori) ha squalificato Ginevra Lamborghini, colpevole di parole violente e superficiali nei confronti di Bellavia. Qui iniziava la vera “pagina orribile di televisione”. L’ereditiera Lamborghini, resasi conto del suo errore, è entrata in una crisi di pianto struggente, accompagnata da tremiti e singhiozzi, e accompagnata dall’esultanza e dagli insulti irripetibili del branco “popolo del web”. Ginevra entrava in studio palesemente incapace di gestire tanta pressione psicologica e di affrontare Signorini, le sue opinioniste ed il pubblico. Resosi conto dell’ “orribile pagina di televisione” che stava proponendo ai suoi spettatori, al suo editore, alla produzione e agli sponsor, il conduttore provava a mostrarsi più comprensivo verso una ragazza che sicuramente avrà sbagliato ma che in quel momento meritava solo di essere mandata in albergo sotto una doccia calda.

La sua doppia morale, segnalata anche in un interessante articolo su Repubblica, ora pretendeva che “il popolo del web” non si accanisse sulla Lamborghini, dimenticandosi che fino a pochi minuti prima “i provvedimenti” di squalifica erano presi anche in nome della reazione dei commenti “sui social”.

Lungi da me difendere i concorrenti della casa del Grande Fratello Vip, che sicuramente avranno commesso gravi errori nella gestione del disagio di Bellavia, usando parole inadeguate. La riflessione è sul “gioco” Grande Fratello, una macchina tritatutto che “affetta” quasi tutti i concorrenti che entrano nella casa. Alfonso Signorini vola sempre alto, si dà obiettivi da divulgatore quando vuole trattare disabilità, malattia, disagio psicologico, ma le sue reazioni (e, ripetiamo, dei suoi autori) sono spesso censorie. Il conduttore presta la sua faccia, bella, pulita e indubbiamente progressista e benpensante, ad un programma la cui cifra non è ormai più solo gossipara e leggera, ma giudicante e assolutista su quello che è giusto e quello che è sbagliato, o ancora più precisamente su quello che si può dire e su quello che non si può dire, sorvolando sul fatto che i concorrenti sono comunque filmati 24 ore al giorno e che ogni singola frase potrebbe essere utilizzata per aderire ad una ricostruzione capace di scatenare nel pubblico (finta) indignazione e conseguente gogna mediatica per i malcapitati “morti di fama”.