La vita e la carriera di Gianni Minà in un libro tanto atteso quanto necessario. Minà parla della sua infanzia a Torino e delle origini della sua famiglia materna scampata al disastro del maremoto di Messina del 1908; la sua formazione e le sue avventure professionali in giro per il mondo. Un giornalista capace di farsi apprezzare dai suoi lettori e dai protagonisti che racconta nei suoi articoli e nei suoi documentari: Muhammad Ali, Eduardo Galeano, Jorge Amado, Gabriel Garcia Marquez, Robert De Niro. Personaggi che hanno segnato la vita sportiva, culturale e artistica del mondo.
Minà rappresenta l’idea stessa di giornalismo romantico: quella professione fatta di sala stampa affollate e telefoni a gettoni, macchine da scrivere e taccuini. Un giornalismo fatto in presenza, girando il mondo e arricchendosi mentre si racconta ai lettori l’evento e il mondo che lo circonda. Uno degli ultimi maestri di una professione che ha fatto sognare generazioni di lettori e studenti. La vita che si fa epica: Gianni Minà.
Letteratura di viaggio 
Si innamorava dei personaggi. Con Cassius Clay poi arabizzato in Alì se la godeva.
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Ciao Stef, Minà si innamorava dei personaggi e mi pare che sia sempre stato ricambiato. Una carriera, quella di Minà, piena di personalità del cinema, dello sport, della letteratura e della cultura in genere. Il libro ripercorre la sua vita e scorre piacevole dalla prima all’ultima pagina, forse è addirittura troppo “leggero”, nel senso che con il materiale a disposizione avrebbe potuto regalarci un volume molto più corposo. Saluti e buona lettura!
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