Marcus Sedgwick – Santa muerte

Il tema della frontiera Usa/Messico è un filone letterario e cinematografico di grande interesse. Giornalisti, scrittori, registi hanno descritto gli scambi, i sogni, le tensioni che permeano i due lati del confine. Non necessariamente pericolo, morte e narcos costruiscono l’immagine di uno dei luoghi più iconici del nostro pianeta, dove l’umanità si riversa in cerca di appagare i propri bisogni primari. Necessità che spesso corrispondono ad un lavoro migliori per i messicani e i centroamericani, divertimento a basso prezzo per gli statunitensi. Il libro racconta le vicende di due amici di Anapra, l’ultimo quartiere di Ciudad Juarez prima del “Norte”, e fornisce anche brevi ma comunque preziose nozioni sull’eterno scambio che passa dalle dogane. Interessante la distinzione che porta tra libera circolazione di merci e capitali (le maquiladoras e il Nafta) e non libera circolazione di essere umani. Per gli amanti delle storie di confine.

Dalla presentazione dell’editore

Anapra è uno dei quartieri più poveri della città messicana di Juarez: venti metri fuori città si trova una recinzione, e al di là di essa l’America, il pericoloso obiettivo di molti immigrati. Faustino cerca di sfuggire al cartello della droga per cui ha lavorato. Il capo della banda gli ha consegnato un sacco di dollari che avrebbe dovuto nascondere, ma Faustino l’ha usato per pagare il viaggio della sua ragazza incinta oltre il confine con l’America. La libertà non è economica. Faustino ha solo 36 ore per sostituire i soldi mancanti, e il suo amico Arturo è l’unica persona che può aiutarlo a recuperare i soldi in una partita a carte mortale con gli spacciatori. Arturo deve giocare non solo per la libertà ma anche per la vita del suo amico, mentre la sua stessa esistenza è in pericolo. Per vincere, potrebbe dover imbrogliare la Morte stessa. Un thriller potente, efficace e attualissimo su migranti, signori della droga e guerra delle bande, ambientato al confine tra Stati Uniti e Messico.

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