Vantaggi di viaggiare in treno – Antonio Orejudo

“Vuole che le racconti la mia vita?” A fare questa domanda è lo psichiatra Ángel Sanagustín, e ad ascoltarla l’agente letteraria Helga di ritorno dalla clinica dove ha appena lasciato in cura il marito. La narrazione inizia sulle avventure e peripezie di Martín Urales de Úbeda, un paranoico ex soldato che nei Balcani ha assistito ad abusi e a sevizie, e che oggi vive senza un braccio in una casa nei pressi di Madrid sommersa di rifiuti perchè crede nei complotti della lobby dei netturbini.

Da questo momento il ritmo è incessante e senza pause, simile ad un flusso di coscienza, una fluidità di racconto che tiene il lettore con gli occhi fissi sulla pagina. Una trama labirintica che si riavvolge su sé stessa, senza tuttavia perdersi in contorsionismi indecifrabili, capace di offrire passaggi durissimi a tinte pulp e una buona dose di “arrosto” contenutistico soprattutto a livello psicologico-psichiatrico. La fruizione del libro è immediata, non è fondamentale distinguere la realtà dalla finzione e soprattutto la differenza tra delirio psichiatrico e “normalità”.

Orejudo scrive un romanzo ma le sue pagine potrebbe essere un saggio su cos’è oggi il romanzo postmoderno.

Perchè scopro l’esistenza di questo libro del 2000 solo oggi? Perchè leggo questo romanzo solo nel 2024? Il libro è stato pubblicato in Italia nel 2022 da Alessandro Polidoro Editore, dopo aver avuto un ottimo successo editoriale in Spagna nei decenni precedenti, ed è stato subito amore. Dal romanzo è stato anche tratto un film.