George Orwell – 1984

Abbiamo passione per i libri, per la lettura soprattutto. Non perché sia consigliato dagli intellettuali e da maestri e da professori fin dalle elementari: semplicemente perché ci aiuta a pensare, a viaggiare con la mente, a rilassarci. La pagina bianca con i caratteri neri è un rifugio sicuro, molto più accogliente di uno schermo luminoso.

Scriviamo poche recensioni perché è un esercizio faticoso sebbene virtuoso. Un blog sui libri e con i libri non è esattamente quello che il “mercato” di internet richiede. Stare ore davanti allo schermo per scrivere una recensione che due utenti della rete leggeranno non è gratificante.

Questo blog non ha l’ambizione e la brama di essere cliccato, vuole essere un porto sicuro per i pochi naufraghi del web che vi approderanno. Fin quasi dall’apertura di questo spazio abbiamo proposto il tag “quarta di copertina” riportando quello che gli editori o i curatori scrivono del libro per presentarlo.

Con piacere oggi presentiamo la Quarta di copertina di 1984 di Orwell (Edizione Oscar Mondadori Classici Moderni del Settembre 1989), un libro spesso citato, anche da chi non l’ha letto. Ci sembrava parlasse dei nostri giorni. A voi il giudizio. Buona lettura. E se proprio dobbiamo stare a casa magari facciamolo con uno o più libri sulla scrivania.

Taccuini – Letteraturadiviaggio

 

(Dalla quarta di copertina)

1984, Londra. Il mondo diviso in due iperstati simili e in guerra fra loro. In Oceania la società governata secondo i principi del Socing, il Socialismo Inglese, dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono
le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Tutto permesso, non c’legge scritta. Tranne pensare, se non secondo il Socing. Tranne amare, se non per riprodursi.
Tranne divertirsi, se non con i programmi TV di propaganda. Dal loro rifugio, in uno scenario desolante da Medioevo postnucleare, L’ultimo uomo in Europa (questo il titolo che avrebbe preferito l’autore) e la sua compagna lottano
disperatamente per conservare un granello di umanità. Oggi che il day after già arrivato, che il 1984 già passato, si può leggere, o rileggere, il romanzo per scoprire che cosa Orwell ha indovinato di questi nostri anni.
L’annullamento delle differenze ideologiche fra le superpotenze, la tecnologia come mezzo di controllo sociale, la persecuzione degli oppositori politici nei focolai dittatoriali dell’America Latina, la strumentalizzazione dei mass-media o che altro? Più che saggio, forse, raccogliere il suo grido d’allarme contro l’indifferenza che tollera forze annichilenti – qualunque siano, in qualunque tempo- la libertà e la dignità individuale, lasciandoci trasportare dalla sua grandiosa fantasia apocalittica di profeta visionario.

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