(Non) sopravvivere all’infodemia Covid: consigli per letture e visioni

1991 – L’immunologo Fernando Aiuti bacia la sua paziente Rosaria Iardino

(Post in aggiornamento)

Introduzione

Giuseppe D’Avanzo 13 Settembre 2005

Già gli americani, dopo l’11 Settembre, hanno sperimentato quale straordinario strumento di governo possa essere la paura. Diventata fondamento della ragione politica (e morale), la paura svela una forza incontrollabile. Può correggere la mappa del potere (rafforzandone la verticalizzazione autoritaria); ridistribuire le risorse di una società; influenzare il dibattito pubblico; condizionare in modo significativo le scelte della politica pubblica; deformare pesantemente i diritti fino a trasferire la soluzione di ogni controversia a uno stato pre-giuridico dove contano solo il sospetto e il pregiudizio. Diventata “idea politica”, e magari alimentata con sapienza della élite del potere, la paua può modificare le nostre convinzioni su presente e futuro, conflitto e sicurezza, libertà e protezione, “noi e loro”.

Ieri il terrorismo, oggi il virus, domani l’ambiente…

Anno 2020, il futuro distopico è qui. Misure di contenimento inimmaginabili fino a pochi mesi fa sono la realtà quotidiana: autocertificazioni per uscire di casa, controlli più o meno serrati delle forze dell’ordine, paura, neolingua, vita biologica contro vita sociale, distanziamento tra persone, mani lavate (e cuori sporchi. Citazione), mascherine al chiuso e all’aperto. L’altro da noi è ormai un virus, un pericolo per noi e per i nostri cari (“Ho i miei genitori anziani”), e non ci resta che rimanere tappati in casa più tempo possibile davanti alla tv o al computer connesso. La divisione tra apocalittici e integrati è forse uno degli aspetti più inquietanti di questo tragico anno: essendo il messaggio finale che l’altro è pericoloso diventano pericolose anche le due fazioni.

L’epifenomeno dei contagiati da coronavirus con i relativi ricoveri e “le terapie intensive” sono il mantra martellante che i mass-media ripetono a reti quasi unificate per 24 ore al giorno da ormai 10 mesi. 

Chi prova a spiegare che dietro l’epifenomeno potrebbe essere catalizzatore di riforme e rivoluzioni economiche, sociali, relazionali, viene bollato come “complottista” o “negazionista”(qui un interessante riflessione di Wu Ming sul termine). Senza sapere che esistono riferimenti letterari, saggistica, film, serie TV, fumetti che aiutano a interpretare il mondo oltre i confusi numeri forniti dalle autorità nazionali ed internazionali.

Ecco una breve guida di letture, film e serie TV che offrono spunti di riflessione e di analisi del 2020. La lista sarebbe infinita, questo è solo un inizio.

Saggistica

Romanzi

Video Youtube

Film e televisione

  • Handmaid’s tale. Serie TV ideata da Bruce Miller e tratto dal romanzo di Margaret Atwood. (Per stomaci forti. Un futuro in cui non nascono i bambini, le ancelle sono le donne fertili che vengono assegnate alle famiglie delle élite per procreare. Il mondo che ruota attorno alle ancelle e alle stesse famiglie dominanti è inquietante, tetro. Difficile da recensire, durissimo da vedere e non cogliere le per fortuna ancora poche assonanze con il mondo del 2020)
  • Michael Radford, 1984. (Tratto dal romanzo di Orwell)
  • Danny Boyle – 28 giorni dopo (In una Londra spettrale, evacuata dopo una pandemia di rabbia, Cillian Murphy trova la strada di casa insieme ad alcuni compagni di viaggio. Sceneggiato dallo scrittore Alex Garland, anche regista del titolo che segue )
  • Alex Garland – Ex Machina (Cos’è un uomo? Cos’è un robot?)
  • Steven Soderbergh – Contagion (Può esistere una teoria del complotto prima del complotto stesso? Questo film di Soderbergh del 2011 sembra immaginare con precisione ed accuratezza la pandemia di Covid-19. Dalla nascita del virus in una foresta in Oriente dalle feci di un pipistrello alle quarantene fino alle vaccinazioni di massa. Buona visione)
  • Black Mirror – Serie TV Antologica. Quante volte durante il primo confinamento obbligatorio del Marzo 2020 abbiamo sentito: “Sembra di vivere in una puntata di Black Mirror?”. La forza profetica della serie è inquietante, essendo stata capace di anticipare tanti temi che durante e dopo i provvedimenti antiCovid sono emersi palesemente nella nostra società occidentale, primo fra tutti il dominio e l’abuso di tecnologia, soprattutto quella portatile. La serie consiste in 5 stagioni per 22 episodi indipendenti; c’è ovviamente una connessione implicita tra gli episodi ma ognuno di essi rimane unico e visionabile senza conoscere le puntate precedenti. L’ideatore della serie è lo scrittore e giornalista britannico Charlie Brooker, il primo episodio è andato in onda a fine 2011 (The National Anthem, una puntata particolare ed abbastanza “analogica” rispetto a quelle che seguiranno, il cui tema centrale è la scopofilia del pubblico di Youtube), l’ultimo nel Giugno 2019 (Rachel, Jack & Ashley too, che tra i tanti contenuti tocca quello della programmazione Monarch di alcune star di Hollywood, non a caso interpretata da Miley Cyrus). In mezzo episodi più o meno memorabili e più o meno disturbanti, un tempo fantascientifici ed oggi vicini alla realtà: impossibili da sintetizzare qui. Certo stupisce come Brooker intuisca e porti alla realtà un progresso che sembrava lontanissimo: le case ricaricabili con una bici elettrica (15 milioni di celebrità St1 Ep2), gli Avatar del metaverso di Striking Vipers (St5Ep1), o anche i robot poliziotto della Boston Dynamic di Metalhead (St4Ep5), passando per gli hater di Hated in the Nation (St3Ep6). Una serie TV che vale l’investimento di tempo, considerando che in media un episodio dura 45 minuti; ne otterrete in cambio tanto cibo per la vostra mente. Segnalo i miei episodi preferiti (St1Ep3; St2Ep1; St2Ep2; St3Ep1; St3Ep4; St3Ep6; St4Ep2; St4Ep5; St4Ep6; St5Ep1). Per prepararsi mentalmente al futuro teorizzato da Orwell, rappresentato da Brooker, realizzato da BigTech e programmato dal WEF.

Sitografia

  • Dichiarazione di Great Barrington – Redatto da Dott. Martin Kulldorff, professore di medicina all’Università di Harvard, biostatistico ed epidemiologo con esperienza nell’individuazione e nel monitoraggio delle epidemie di malattie infettive e nella valutazione della sicurezza dei vaccini. Dott. Sunetra Gupta, professore all’Università di Oxford, epidemiologo con esperienza in immunologia, sviluppo di vaccini e modellazione matematica delle malattie infettive. Dott. Jay Bhattacharya, professore alla Stanford University Medical School, medico, epidemiologo, economista sanitario ed esperto di politica sanitaria pubblica, con particolare attenzione alle malattie infettive e alle popolazioni vulnerabili.