Edward Bunker – Little Boy Blue

Le avventure e soprattutto le disavventure del giovane Alex Hammond, irrequieto bambino californiano in cerca di una definizione nell’America degli anni 40 e 50. Senza madre, con un padre impossibilitato a prendersi cura di lui, Alex gira per i riformatori e gli ospedali psichiatrici dedicati ai minori, conoscendo giovani malavitosi ed imparando a farsi rispettare con l’unico linguaggio accettato in quei contesti: la violenza.

Romanzo verboso, pieno di lunghe descrizioni del mondo carcerario e con pochi dialoghi, tuttavia non privo di azioni criminose ed immancabili scazzottate, Little Boy Blue probabilmente non è il libro più riuscito di Edward Bunker ma comunque rimane un volume imprescindibile per avvicinarsi all’epopea di uno scrittore che ha trovato la redenzione attraverso la lettura prima e la scrittura poi.

Bunker è l’autore di altri apprezzati testi noir ambientati nella California del secolo scorso: Educazione di una canaglia (la sua autobiografia), Cane mangia cane, Come una bestia feroce. Bunker è stato uno degli scrittori che meglio ha raccontato la vita nelle prigioni e il sottobosco malavitoso che popolava le strade di Los Angeles: truffatori di poco conto, rapinatori che diventavano assassini e assassini in attesa di essere giustiziati sulla sedia elettrica. Nel suo curriculum anche una partecipazione al film Le iene di Quentin Tarantino nella parte di mister Blue.

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